Da sempre il movente del suo percorso è la possibilità di indagare e percepire la natura sottile del fenomeno corpo. Ha prediletto in tal senso una formazione non usuale per l’acquisizione delle competenze e delle sensibilità inerenti al movimento.
Da un primo approccio al fare artistico che si è nutrito dei principi del Teatro di Strada, del Terzo Teatro, del Teatro di Ricerca, negli anni novanta si è orientata maggiormente nell’esplorazione del pensiero e della danza, tracciati dalla filosofia del “Buto Blanc”, del danzatore giapponese Masaki Iwana. Lo spirito tagliente, il rigore, il Nikutai dell’Ankoku Buto, divengono ulteriori strumenti di conoscenza e stimoli costanti per sondare e rinnovare una propria autorialità creativa. E’ performer e danzatrice. I suoi lavori a partire dal 2000 allenano la messa a fuoco di un metodo personale nell’individuazione delle tematiche e degli aspetti corporei, che nello scorrere della pratica vitale quotidiana, emergono come occasioni di danze performative, “opere d’essere”.
Il tempo, lo spazio, la memoria, l’energia, l’ignoto sono suoi esclusivi ambiti di ricerca, ulteriori sconfinamenti dello sguardo sulla materia corpo.
Lo strabordare di un “paesaggio interiore” , la tattilità della presenza in scena, in dialogo con la natura dell’elemento circostante: lo spazio; l’invocazione della non azione, della dimensione del silenzio, quale cibo per le ossa, per le innervature tra muscoli organi visceri…sono possibili sorgenti presso le quali sostare in rituale ascolto, intercettando la debole voce del nuovo.
È manifesto:
io credo, professo, fallisco nell’utopia del corpo di emanciparsi, rivelandosi a se stesso
seminando rivoluzioni dell’essere e di nuove lingue
È manifesto:
la creazione amorosa che si mette in campo per un uomo per una donna per un figlio
la si coltiva anche per il Corpo, nel Corpo, attraverso di lui
stessa dedizione, stessa intimità, stessa ferocia
È manifesto:
io sono nella mia muscolatura
io sono nelle mie ossa
io sono nei miei nervi
io sono nei miei liquidi
io sono nei miei respiri
È manifesto:
in questa visceralità sono cresciuta
in questa lucidità sono creata
È manifesto:
in questa terra dimoro per una nervatura dell’essere
È manifesto:
si è sul crinale della lama, del vortice,
del semplice, del niente, del vero
È manifesto:
l’incandescenza del nucleo
È manifesto:
in questa azione corporea percepisco il mio Tempo
in questa azione corporea emerge il mio Spazio
È manifesto:
necessito di una dimensione
per cibarmi di una direzione
È manifesto:
educarsi alla creazione e non all’esecuzione
È manifesto:
la corporeità è humus, è domus, è iniziazione
Ridare linfa e sangue all’azione
È manifesto:
essere fedeli alla propria natura più sovversiva
È manifesto:
la santità del soffio
È manifesto:
attingere al caos, all’essenza, alla presenza, alla mancanza, al silenzio
È manifesto:
viaggiare verso luoghi empirici e assoluti
È manifesto:
qualcosa preesiste ad ogni moto ad ogni pensiero ad ogni suono
È manifesto:
qualcosa dà calma, quiete, pace
qualcosa è calma, quiete, pace
È manifesto:
l’accensione profonda di una sensibilità carnale
ci trasforma, ci ribalta
È manifesto:
siamo nelle spire di un incendio tentacolare
È manifesto:
si è a stretto giro da sé
È manifesto:
il mio corpo, la mia radice, la matrice, la notte …
è una lingua apparentemente diversa dalla tua