musica Claudio Moneta Jed Whitaker Caviar Spectator Trio
Luci Gianni Staropoli
Danza e coreoregia Alessandra Cristiani
Il lavoro prende spunto da un viaggio a Sarajevo, dalla forza toccante delle sue rovine di guerra, dall’introspezione di un’inquietudine, che comincia a giocare, individualmente, con ciò che si è stati nell’infanzia, con ciò che siamo e viene disatteso nel presente. Attraverso la danza si ricerca l’essere umano nella sua matrice mitologica; si indaga una memoria mai risolta, fatta di desideri semplici e di segreti ingenui. Si predilige un’attenzione al linguaggio del corpo, alle sue voci emotive, che lo attraversano vigorose dal profondo della sua materia, per aprirsi nel silenzio